Il termine follia deriva dal latino follis , di origine onomatopeica, significava vuoto o mantice . Nel corso dei millenni è profondamente variato il concetto di follia sia la sua interpretazione. Nel mondo classico la follia era imprescindibilmente legato alla sfera sacra : il folle rappresenta la voce del divino.
Nel Medioevo, invece, il folle diventerà la rappresentazione del demonio, perciò bisognava liberarlo dal male, in qualche modo esorcizzarlo. Un'interpretazione opposta si ebbe nel Rinascimento , basti pensare all ' Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam; in questa epoca il folle era considerato una persona diversa, sia per quanto riguarda la sua filosofia di vita, e quindi andava rispettato, lasciato libero. Nel Medioevo io sono entrato nel rogo, mentre nel '700 erano detenuti nelle carceri, poichè mancavano le strutture sanitarie specifiche;
Erasmo da Rotterdam , nacque nel 1466 ed era un filosofo, umanista, pacifista e teologo olandese.
Viaggiò molto, anche in Italia, dove studiò teologia e diventò prete.
Scrisse " L'Elogio della Follia", un saggio in latino, considerato una delle letterarie più influenti della moderna città occidentale. Erasmo dedicò l'opera al suo caro amico Tommaso Moro.
L'elogio contiene al suo interno molte riflessioni: oltre alla satira dei costumi morali del tempo, evidenzia l'assurdità di un comportamento solo razionale. L'uomo non incontra il divino se non si apre ai sentimenti e sentimenti sono in fondo una sorta di follia.
Attraverso le sue parole, Erasmo può criticare la corruzione , l' immoralità del clero ei vizi del papato.
E 'utile la satira e il sarcasmo per mettere in mostra la decadenza morale della società del suo tempo, a partire dalla Chiesa. La morale del libro è che il mondo è dominato dalla follia : l'interpretazione di questa affermazione, però, non è semplice.
Il rapporto tra follia e ragione è una relazione tra simili , come se una si specchiasse nell'altra. In questo senso, la Follia, nell'Elogio , non solo dice la verità sulla follia, ma anche sulla ragione.